Importanza e significato del controllo nei dal Dermatologo

I nevi melanocitari, comunemente detti nei, costituiscono un riscontro comune nelle persone e il loro numero mediamente si accresce fino alla terza-quarta decade di vita e decresce gradualmente dopo tale periodo. Le stesse cellule di cui i nevi melanocitari sono costituiti, dette melanociti, possono purtroppo dare origine anche ad un tumore molto pericoloso, detto melanoma.

Perché è importante eseguire un controllo nei periodico?

Un controllo nei eseguito a cadenza periodica è il modo migliore per poter porre una diagnosi di melanoma in uno stadio precoce e questo è molto importante, poiché, se riconosciuto e asportato completamente in tale fase iniziale, esso non ha quasi mai conseguenze più serie, mentre, se viene ignorato e non trattato, può portare a un coinvolgimento metastatico di linfonodi, fegato, polmone, cervello e di altri importanti organi, con gravissime conseguenze per la salute del Paziente e decisamente minori probabilità di guarigione.

Asportazione di un melanoma in situ. Cicatrice a 5 giorni. *NOTA BENE: i risultati possono variare da Paziente a Paziente.

Chi è più a rischio di sviluppare un melanoma?

Le persone con una pelle chiara, che tende ad arrossarsi facilmente al sole, con capelli biondi o rossi. Coloro che hanno parenti di 1° e/o 2° grado che hanno avuto un melanoma. Le persone con più di 50-100 nevi. Le persone che da bambini si sono scottate spesso al sole. Le persone che hanno già avuto uno o più melanomi.

Ogni quanto bisognerebbe sottoporsi ad un controllo nei?

La maggior parte delle persone può eseguire un controllo dei nevi a cadenza periodica annuale. Alcuni Pazienti a basso rischio possono serenamente eseguire una visita ogni 2 anni, da anticipare al bisogno, nel caso in cui si accorgano all’auto-osservazione periodica di modificazioni di lesioni note o della comparsa di nuove lesioni. I Pazienti ad alto rischio di sviluppare un melanoma dovrebbero sottoporsi ad un controllo dei nevi 2 o 3 volte all’anno. Sarà il Dermatologo ad indicare la cadenza con cui sottoporsi al controllo dei nevi.

Ogni quanto bisogna eseguire una auto-osservazione periodica?

Un’auto-osservazione periodica dovrebbe essere eseguita tra un controllo nei e il successivo ogni 1-2 mesi, osservando le diverse aree corporee (incluso il capillizio, le unghie, la zona anogenitale, l’interno della bocca e gli occhi) anche con l’impiego di specchi e con l’ausilio di una persona di fiducia.

Cosa dovrei notare durante l’auto-osservazione?

E’ importante verificare che i nevi già noti non si siano modificati in modo evidente, in particolare che non siano diventati asimmetrici, che non abbiano bordi frastagliati e molto netti, che non presentino diverse sfumature di colore, che non si siano accresciuti (ossia che non sia aumentata la loro superficie e che non siano comparse zone in rilievo dove prima la lesione era piatta) e che non abbiano cambiato la loro tendenza evolutiva (ossia, ad esempio, che un nevo che sembrava si stesse rimpicciolendo, a un certo punto si ingrandisca, oppure un nevo che sembrava si stesse schiarendo, ad un certo punto di scurisca in tutto o in parte). E’ inoltre importante verificare se sono comparse delle nuove lesioni là dove prima non erano presenti.

Come fa il Dermatologo a identificare un melanoma?

Non sempre identificare un melanoma è semplice, soprattutto nelle sue fasi iniziali. Il Dermatologo si può basare sull’aspetto clinico, identificando a livello della lesione in esame situazioni di asimmetria, alterazione dei bordi, presenza di diverse sfumature di colore, dimensioni maggiori della media o in cambiamento e modificazioni delle caratteristiche nel tempo. Per una maggiore accuratezza, il Dermatologo esegue sempre un esame detto esame dermoscopico, che si basa sull’utilizzo di uno strumento detto dermoscopio o dermatosocopio e che serve a rilevare caratteristiche della lesione che non sono apprezzabili ad occhio nudo e che consentono di aumentare notevolmente l’accuratezza della valutazione, riconoscendo con più sensibilità le lesioni con atipie rispetto a quelle che ne sono prive.

* I risultati possono variare da Paziente a Paziente

E’ possibile in tutti i casi per il Dermatologo identificare da subito un melanoma?

Nonostante l’impiego della dermoscopia, non sempre è possibile individuare da subito un melanoma, dal momento che esso, soprattutto nelle sue fasi inziali, può assomigliare ad un comune nevo e non presentare particolari caratteristiche di atipia, che però diventeranno evidenti nel tempo, consentendo un suo successivo riconoscimento.

Cosa succede se il Dermatologo identifica una lesione sospetta?

Quando viene identificata una lesione che presenta caratteristiche preoccupanti, il Dermatologo propone in genere un’asportazione chirurgica della stessa in modo che essa possa essere analizzata attraverso l’esame istopatologico, compiuto da un Medico Specialista in Anatomia Patologica.

Quando il Dermatologo propone di asportare una lesione sospetta, è sicuro che essa sia un melanoma?

No, solo l’esame istopatologico eseguito dopo avere asportato la lesione consente di chiarire con la maggiore certezza possibile se essa è effettivamente un melanoma oppure un nevo atipico o un altro genere di lesione. L’accertamento istopatologico è un momento molto importante perché non è detto che tutti i nevi che mostrano all’esame clinico e dermoscopico caratteristiche di atipia siano dei melanomi.

Si stima infatti che ogni 10 lesioni che vengono asportate perché presentano caratteristiche clinico-dermosocpiche di atipia, solo 1 risulti all’esame istopatologico essere un melanoma.

Ho capito bene? Il controllo dei nevi con esame clinico e dermoscopico non è in grado di identificare in tutti i casi da subito un melanoma e può portare ad asportare delle lesioni che alla fine non sono dei melanomi?

Sì, l’esame clinico-dermoscopico, come del resto ogni esame e ogni valutazione medica, non presenta una sensibilità e una specificità del 100%.

Cosa si può fare per ovviare, almeno in parte, a tali limiti?

Per ovviare a tali limiti è importante che il Dermatologo e il Paziente instaurino un rapporto di fiducia e di comunicazione e che il Paziente si presenti regolarmente ai controlli e li anticipi nel caso in cui noti delle modificazioni a livello di una lesione preesistente o la comparsa di una nuova lesione. Molti melanomi hanno un tasso di crescita lento (slow growing) e, se non vengono riconosciuti in prima battuta, possono sempre essere individuati col tempo senza che questo comprometta in modo significativo le possibilità di guarigione del Paziente; altri melanomi, invece, presentano una rapida crescita (fast growing) ed è per questo che l’auto-osservazione delle proprie lesioni da parte del Paziente e l’anticipo del controllo dermatologico giocano un ruolo importante per una precoce individuazione di questo tipo di melanomi, che, se ignorati anche solo per pochi mesi, potrebbero seriamente mettere a rischio la salute del Paziente.

Quando una lesione che è stata asportata non risulta essere un melanoma all’esame istopatologico, vuol dire che il Dermatologo ha sbagliato a farla rimuovere chirurgicamente?

E’ importante che il Paziente comprenda che la rimozione chirurgica di una lesione che presenta caratteristiche di atipia risulta una scelta corretta e doverosa anche quando al successivo esame istopatologico essa non risulti essere un melanoma. Infatti il Dermatologo è tenuto a bilanciare il rischio di un intervento chirurgico che potrebbe rivelarsi non necessario (con i relativi rischi operatori ed esiti cicatriziali per il Paziente) con il rischio di non asportare una lesione che potrebbe essere un melanoma: in tale valutazione il peso maggiore è quasi sempre quello legato al rischio di non asportare un possibile melanoma (con conseguenze molto serie e potenzialmente fatali) e viene dunque normalmente scelta l’asportazione chirurgica per eseguire l’esame istopatologico. Può inoltre capitare che le lesioni asportate, pur non essendo dei melanomi, presentino “atipie citologiche” e caratteristiche cosiddette di “displasia”, ossia alterazioni a livello cellulare e architettonico: esiste la possibilità che alcune di tali lesioni possano nel tempo trasformarsi in un melanoma e la loro asportazione precoce rivestirebbe in questo caso anche un carattere preventivo.

Vi sono alternative all’asportazione chirurgica di una lesione sospetta?

Quando per le particolari caratteristiche di una lesione sospetta, per la sede in cui essa è localizzata o per le caratteristiche del Paziente un’asportazione chirurgica non sembri essere la scelta migliore, è allora possibile effettuare un monitoraggio fotografico digitale della lesione: essa verrà fotografata clinicamente e dermoscopicamente e il Paziente effettuerà una nuova visita dopo pochi mesi (in genere 2-3 mesi), nel corso della quale la lesione sospetta verrà nuovamente fotografata. Sarà possibile così confrontare le nuove fotografie con le precedenti e verificare se vi siano state modificazioni a livello della lesione e di che tipo esse siano e decidere se asportare la lesione o se tenerla ancora in monitoraggio.

Cosa sarebbe la mappatura nei?

La cosiddetta mappatura nei si basa sul principio del monitoraggio fotografico digitale, che viene però eseguito per tutte le lesioni presenti sulla pelle del Paziente.

Quale vantaggio dà la mappatura dei nei rispetto ad un esame clinico-dermoscopico tradizionale?

La mappatura nei risulta di grande utilità nei Pazienti che presentino molti nevi con caratteristiche atipiche (sindrome del nevo displastico), nei Pazienti a maggior rischio di sviluppar eun melanoma (immunodepressione, familiarità, fototipo I e II, nei displasici multipli, storia di scottature frequenti). In tutti i Pazienti, inoltre, la mappatura dei nei garantisce una tranquillità psicologica che è sempre molto importante.

Vi sono altre alternative alla asportazione chirurgica di una lesione sospetta?

Per tentare di ovviare alla necessità di asportare chirurgicamente una lesione per poterne definire attraverso l’esame istopatologico l’effettiva malignità o benignità, è stata sviluppata una tecnica chiamata microscopia confocale. Purtroppo tale metodica non presenta ancora in molti casi una accuratezza equiparabile all’esame istopatologico tradizionale, è un esame lungo da eseguire e molto costoso e, come la mappatura dei nei, dovrebbe essere proposta solo per Pazienti e per lesioni selezionati.

In conclusione si può dire che, per la maggior parte dei Pazienti, un esame clinico-dermoscopico a cadenza periodica, da anticipare nel caso in cui il Paziente noti all’auto-osservazione periodica una modificazione di preesistenti lesioni o la comparsa di nuove lesioni, costituisca al momento la metodica migliore per una diagnosi precoce di un eventuale melanoma.

Il Dott. Stefano Maria Serini, Dermatologo a Milano, effettua presso lo Studio Medico Serini il controllo nei e la mappatura nei avvalendosi di evoluti dermatoscopi Heine Delta 20, Dermlite DL3N, di un videodermatoscopio DinoLite Dermascope e di un sistema di mappatura nei avanzata Heine Cube*.

* NOTA BENE: terapie e risultati descritti possono variare da Paziente a Paziente

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