Ritratto del Dott. Stefano Maria Serini, titolare dello Studio Medico Serini, Viale Sondrio 2 a Milano, dermatologo a Milano

Studio Medico Serini - dermatologo

Il Dott. Stefano Maria Serini è Medico Chirurgo, Specialista in Dermatologia e Venereologia.

Riceve presso lo Studio Medico Serini, Viale Sondrio 2, Milano.

Articoli divulgativi

Trattamenti estetici viso per ringiovanimento

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Micosi o patologie da funghi: la diagnosi dal Dermatologo

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Mappatura nei avanzata

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Trattamento acne

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Prontuario malattie dermatologiche

ACNE

L'acne è una patologia che interessa l'unità pilo-sebacea, ossia l'insieme del follicolo pilifero e della ghiandola sebacea ad esso connessa. Le cause dell'acne non sono ad oggi del tutto note, ma sappiamo che vi sono dei fattori predisponenti di tipo genetico (soprattutto nelle forme di acne severa) e dei fattori scatenanti che intervengono nel corso della vita:

  • di tipo ormonale (es. ovaio policistico),
  • di tipo alimentare (es. cibi ad alto indice glicemico),
  • fisico (es. fondotinta comedogeni).

I meccanismi che portano alla formazione delle lesioni acneiche sono complessi e riguardano l'interazione di diversi attori principali:

  • i cheratinociti che rivestono l'infundibolo del follicolo del pelo,
  • la ghiandola sebacea,
  • le cellule del sistema immunitario,
  • il Cutibacterium acnes (in passato denominato Propionibacterium acnes).

L'acne ha una elevata incidenza e prevalenza in età adolescenziale (80%) e una prevalenza che rimane significativa anche nella terza decade di vita (43%), ciò vuol dire che in un numero non trascurabile di Pazienti l'acne prosegue dopo l'adolescenza nell'età adulta. L'andamento dell'acne è di tipo cronico, con miglioramenti e peggioramenti ciclici. Le lesioni acneiche possono localizzarsi:

  • al viso, al dorso, al petto,
  • alle ascelle, all'inguine e ai glutei (acne inversa).

Schematicamente le lesioni acneiche si possono suddividere in:

  • lesioni non infiammatorie (comedoni aperti o punti bianchi, comedoni chiusi o punti neri),
  • lesioni infiammatorie (papulopustole, noduli, cisti).

Nello stesso Paziente generalmente coesistono lesioni di più tipi contemporaneamente (aspetto polimorfo). La definizione del tipo di lesioni presenti riveste una importanza sia per stabilire la gravità dell'acne (facilità di risposta alle cure e rischio di esiti cicatriziali), sia per stabilire le terapie più opportune*. Le lesioni non infiammatorie, infatti, hanno una minore gravità e rispondono spesso anche a sole terapie in crema o lozione*, mentre le lesioni infiammatorie hanno una maggiore gravità e tendono a rispondere meno bene a sole terapie topiche*. Anche il numero di lesioni acneiche e l'estensione delle sedi colpite da acne determina la gravità dell'acne e guida le scelte terapeutiche.

Le principali terapie per l'acne si suddividono in:

  • terapie topiche (creme, gel, lozioni),
  • terapie sistemiche (pillole, compresse, capsule)*.

I principi attivi più impiegati nella cura dell'acne sono:

  • retinoidi (derivati della vitamina A),
  • antisettici come il benzoilperossido,
  • antibiotici,
  • cheratolitici come gli alfa-idrossiacidi e i beta-idrossiacidi,
  • seboregolatori,
  • sfiammanti,
  • farmaci di tipo ormonale ad azione antiandrogena*.

Un ruolo emergente sta dimostrando la terapia fotodinamica, basata sull'azione di precursori delle porfirine in crema (acido aminolevulinico e metilaminolevulinico), che possono essere attivati con una esposizione controllata a luce artificiale blu e rossa o anche alla stessa luce solare (terapia fotodinamica daylight)*. L'acne può avere un impatto notevole sulla qualità di vita dei Pazienti affetti e, se non correttamente e tempestivamente trattata, può lasciare esiti cicatriziali e discromici non semplici da trattare* e persistenti nel tempo. Per tale motivo è importante che i Pazienti con acne si rivolgano e si facciano seguire nel tempo da un dermatologo esperto in acne*.

A cura del Dott. Stefano Maria Serini, dermatologo a Milano.

*NOTA BENE: i risultati possono variare da Paziente a Paziente

AFTE

Le afte sono lesioni dolorose ulcerative rotondeggianti con fondo fibrinoso di colore bianco-giallastro della mucosa e della semimucosa della bocca e della lingua, ma possono comparire anche in sede genitale (aftosi bipolare). Le afte possono essere:

  • di piccole dimensioni (aftosi minor),
  • di grandi dimensioni (aftosi maior).

Le cause scatenanti delle afte non sono spesso note. Le afte possono essere espressione di:

  • patologie autoimmuni come la sindrome di Behcet.
  • infezioni virali che possono scatenare una risposta immunitaria con infiammazione e formazione di ulcere aftose,
  • risposta infiammatoria a sostanze estranee come amalgame dentali, frutta secca, cibi piccanti, spezie.

Le afte, soprattutto se di piccole dimensioni, tendono a guarire spontaneamente nel giro di alcuni giorni e in tali casi le sole terapie richieste sono finalizzate a ridurre il dolore  e a favorire la guarigione*. Quando le afte sono grandi o in  numero elevato, invece, le terapie si basano sull'impiego di sfiammanti per applicazione locale o sciacqui o su sfiammanti e immunosoppressori sistemici*. L'identificazione di cause scatenanti consente di trattare le stesse, portando a una riduzione del numero di episodi e a una riduzione della gravità del quadro clinico*. Nella maggior parte dei casi le afte rappresentano più un fastidio passeggero che una reale problematica, tuttavia nel caso in cui siano in numero elevato, di grandi dimensioni o nel caso in cui gli episodi siano frequenti e/o non limitati alla regione buccale, è importante farsi valutare da un dermatologo, sia per escludere cause sistemiche delle afte, sia per la prescrizione di opportuna terapia che porti ad una più rapida guarigione e ad una riduzione del numero di episodi*.

A cura del Dott. Stefano Maria Serini, dermatologo a Milano.

*NOTA BENE: i risultati possono variare da Paziente a Paziente

ALOPECIA

Per alopecia si intende una assenza localizzata o diffusa di capelli o peli cutanei di natura patologica. L'alopecia è un segno comune a più patologie e per tale motivo è importante definirne le cause, sia per stabilire l'urgenza e la gravità del quadro, sia per poter instaurare le più opportune terapie, che variano ovviamente da caso a caso*. Le alopecie vengono tradizionalmente suddivise in:

  • alopecie cicatriziali,
  • alopecie non cicatriziali.

Nelle alopecie cicatriziali la perdita dei capelli è sostanzialmente definitiva e irreversibile a causa della distruzione del follicolo pilifero. Nelle alopecie non cicatriziali, invece, la perdita dei capelli può quasi sempre regredire. Tra le principali cause di alopecia cicatriziale si annoverano:

  • le alopecie da ustioni o da traumi,
  • il lichen planus pilaris,
  • l'alopecia fibrosante frontale,
  • il lupus eritematosus,
  • la follicolite decalvante.

Tra le principali cause di alopecia non cicatriziale vi sono invece:

  • l'alopecia androgenetica,
  • il telogen defluvium,
  • l'alopecia areata,
  • l'alopecia areata incognita,
  • l'alopecia da chemioterapia,
  • la tinea capitis,
  • la dermatite seborroica severa,
  • la psoriasi severa.

Per porre la corretta diagnosi, il dermatologo si avvale oggi di un esame chiamato esame tricoscopico, un esame non invasivo che consente di valutare il cuoio capelluto, i follicoli piliferi e i capelli con un ingrandimento variabile da 10x  a 50-100X in luce sia polarizzata che non polarizzata. Tale esame consente nella maggior parte dei casi di scoprire la causa alla base dell'alopecia*. E' importante sottolineare che l'esecuzione e l'interpretazione corretta dell'esame tricoscopico non sono semplici e richiedono, oltre ad adeguata attrezzatura, competenza, esperienza e formazione specifica che sono generalmente appannaggio del Medico Specialista in Dermatologia.

A cura del Dott. Stefano Maria Serini, dermatologo a Milano.

*NOTA BENE: i risultati possono variare da Paziente a Paziente

CICATRICI

Una cicatrice è il risultato del tentativo della pelle di riparare un danno subito. Quando si verifica un danno della pelle che coinvolge il derma, le cellule presenti in tale sede, detti fibroblasti, si attivano producendo fibre collagene che vadano a riparare il danno. Il risultato è la formazione di una zona di pelle meno elastica e con struttura più grossolana detta cicatrice. Le cicatrici possono essere più o meno evidenti sia in base alle dimensioni che in base alle caratteristiche morfologiche. Le cicatrici si possono suddividere in:

  • cicatrici atrofiche, in cui il processo di riparazione è stato insufficiente e ha portato alla formazione di una cicatrice depressa;
  • cicatrici ipertrofiche in cui il processo di riparazione è stato eccessivo e ha portato alla formazione di una cicatrice in rilievo.

Le cicatrici atrofiche da acne costituiscono una entità peculiare e sono suddivise in:

  • cicatrici icepick, profonde e di piccole dimensioni,
  • cicatrici boxcar, di forma squadrata o poligonale,
  • cicatrici rolling, di forma allungata.

L'aspetto delle cicatrici dipende:

  • dalle modalità del trauma o del danno,
  • dalla profondità ed estensione dello stesso,
  • dalle caratteristiche della zona corporea colpita,
  • dalle caratteristiche del Paziente.

Le cicatrici continuano ad essere rimaneggiate dall'organismo per un periodo di diversi mesi e sono in tal caso di colore roseo o rosso. L'aspetto definitivo di una cicatrice, quindi, non si può valutare immediatamente, ma sarà definitivo dopo 12-18 mesi e anche più. Le cicatrici antiestetiche possono essere migliorate dal dermatologo con varie metodiche, tuttavia non è mai possibile eliminarle completamente*.

I trattamenti più utilizzati per le cicatrici atrofiche sono:

  • filler e lipofilling*
  • rimodellamento con acido tricloroacetico (CROSS TCA)*
  • elevazione mediante punch*
  • subcisione*
  • microneedling*

I trattamenti più utilizzati per le cicatrici ipertrofiche sono:

  • iniezioni di corticosteroidi dentro alla cicatrice*
  • crioterapia*

Alcune lesioni cutanee possono essere scambiate per cicatrici pur non essendolo. La morfea o sclerodermia cutanea, la lipoatrofia semicircolare, i dermatofibromi possono essere scambiati per cicatrici atrofiche. I cheloidi, la sarcoidosi cutanea, il carcinoma basoccellulare, il carcinoma spinocellulare, il dermatofibrosarcoma protuberans possono essere scambiati per cicatrici ipertrofiche. E' perciò importante far valutare da un dermatologo, attraverso una visita dermatologica, qualunque cicatrice che riteniamo antiestetica o strana, sia per ricevere un corretto inquadramento diagnostico che le più opportune opzioni di trattamento*.

A cura del Dott. Stefano Maria Serini, dermatologo a Milano.

*NOTA BENE: i risultati possono variare da Paziente a Paziente

DERMATITE SEBORROICA

La dermatite seborroica è una patologia infiammatoria di tipo eczematoso che interessa zone di pelle particolarmente ricche in ghiandole sebacee come il cuoio capelluto, il viso, il petto, il dorso, la zona genitale. La dermatite seborroica è una patologia con un'elevata prevalenza (3-5% della popolazione generale) ed è caratterizzata da un andamento cronico con miglioramenti e peggioramenti. Fattori peggiorativi o scatenanti sono lo stress sia fisico che psicologico, una scarsa esposizione alla luce solare, un lavoro sedentario in ambiente illuminato artificialmente, una scorretta alimentazione. La dermatite seborroica si manifesta con lesioni cutanee eritematose e con desquamazione generalmente grassa (la cosiddetta forfora a livello del cuoio capelluto). Il Paziente può avvertire prurito e/o bruciore. La dermatite seborroica, per il suo andamento cronico e per l'interessamento di zone esteticamente rilevanti come il viso, può avere un impatto molto negativo sulla qualità di vita dei Pazienti, pur non essendo in sé stessa pericolosa. Le cause della dermatite seborroica non sono del tutto note. Vi sono sicuramente fattori genetici predisponenti ed ereditabili e fattori scatenanti già citati. I meccanismi attraverso cui si instaurano le lesioni di dermatite seborroica sono diversi. Si è dimostrato che a livello della pelle affetta vi sono:

  • alterazione della flora batterica e micotica commensale, ossia i diversi tipi di batteri e di funghi normalmente presenti come ospiti sono in proporzioni e quantità alterate rispetto alla pelle sana,
  • alterazioni della quantità e della qualità della secrezione sebacea,
  • alterazioni della barriera cutanea (che potrebbero essere corresponsabili della alterazioni della flora microbica cutanea).
  • una risposta infiammatoria cronica spesso di tipo eczematoso, probabilmente in risposta sia alle alterazioni della flora microbica commensale che della barriera cutanea.

Una corretta diagnosi e una corretta gestione del Paziente da parte del dermatologo nel tempo sono fondamentali. Esistono infatti numerose terapie per la dermatite seborroica che, se correttamente impiegate, possono aiutare il Paziente a gestire la fase acuta (terapie della fase acuta)  e a prolungare il periodo di benessere (terapie di mantenimento)*. Tra le terapia più utilizzate vi sono:

  • principi attivi antifungini, che limitano lo sviluppo del lievito Malassetia,
  • molecole sfiammanti,*
  • molecole che ripristinano l'integrità della barriera cutanea *
  • la fototerapia sia naturale (sole) che artificiale (generalmente UVB a banda stretta),*
  • prodotti di nuova concezione che ripristinano l'equilibrio della flora microbica cutanea.*

Nella gestione della dermatite seborroica, il medico specialista in Dermatologia puo' essere un valido alleato del Paziente*.

A cura del Dott. Stefano Maria Serini, dermatologo a Milano.

*NOTA BENE: i risultati possono variare da Paziente a Paziente

Domande dei Pazienti

ACNE

"Il sole fa bene o male all'acne?"

La luce solare é una luce policromatica, ossia é composta da raggi luminosi di diverse lunghezze d'onda. Alcune lunghezze d'onda hanno un effetto sfiammante e possono dunque aiutare a migliorare le lesioni infiammatorie (papule, pustole, noduli). Altre lunghezze d'onda provocano invece un'aumento delle lesioni ritenzionali (comedoniche) sia clinicamente visibili (punti bianchi, punti neri) che subcliniche (micro-comedoni). Il risultato é che molti Pazienti sperimentano nei mesi estivi un moderato miglioramento delle lesioni infiammatorie e un aumento più o meno evidente delle lesioni ritenzionali, ma soprattutto un peggioramento dell'acne dopo l'estate, poiché le lesioni ritenzionali possono divenire più evidenti e trasformarsi in lesioni infiammatorie. E' dunque importante esporsi al sole con moderazione e utilizzare creme schermanti solari adatte alla pelle acneica, che saranno consigliate dal dermatologo in sede di visita dermatologica.


"Il fondotinta nell'acne fa bene o male?"

I diversi fondotinta differiscono in vari aspetti: costituzione (polveri, fluidi, creme), presenza di fragranze, presenza di altre sostanze attive rispetto ai pigmenti, test di comedogenicità. I fondotinta che possono avere il maggiore effetto peggiorativo sull'acne sono quelli in cui i pigmenti sono dispersi in una base grassa comedogena e che contengono sostanze irritanti come profumi. Generalmente i fondotinta adatti ad una pelle con acne sono testati per la comedogenicità (ossia per vedere se possono peggiorare le lesioni acneiche come punti bianchi e neri), non contengono sostanze irritanti, contengono molecole sfiammanti e blandamente cheratolitiche. Resta ferma l'indicazione a utilizzare una quantità moderata di fondotinta per evitare un effetto occlusivo. Il dermatologo saprà consigliare il fondotinta più adatto alle esigenze del Paziente, trattando al contempo l'acne e le cicatrici da acne. Se usato con le giuste modalità, il fondotinta adatto all'acne puo' essere un importante alleato del Paziente.


"Gli integratori per la palestra possono peggiorare la mia acne?"

Nella categoria degli integratori sportivi rientrano prodotti molto diversi per composizione. Molti integratori energetici contengono zuccheri a rapida disponibilità che fanno innalzare rapidamente la glicemia (il contenuto di zuccheri nel sangue). Tali integratori possono peggiorare l'acne poiché costituiscono alimento ad alto indice glicemico. É dimostrato che i cibi ad alto indice glicemico trasmettono all'organismo un segnale che aumenta l'infiammazione e ciò vale anche per le lesioni acneiche infiammatorie. Altri integratori proteici contengono anche Vitamine B6 e B12, il cui apporto in supplementazione é dimostrato poter peggiorare l'acne. Il dermatologo, quindi, generalmente consiglia di leggere attentamente cosa contengono gli integratori che si vogliono assumere per l'attività sportiva e sconsiglia in ogni caso di abusarne.


"Perché la mia acne peggiora quando sono stressato?"

L'acne é una patologia multifattoriale, che riconosce una predisposizione genetica plurigenica e vari fattori scatenanti o aggravanti. Tra i fattori che possono causare una acutizzazione dell'acne, vi élo stress psicofisico. I meccanismi con cui ciò avviene non sono pienamente noti, ma si sa che uno stato di stress a livello del sistema nervoso centrale causa, attraverso le numerosissime terminazioni nervose che raggiungono la pelle, il rilascio di sostanze che influiscono sull'omeostasi della cute, portando ad uno stato di infiammazione e di maggiore secrezione sebacea, entrambi possibili responsabili di un peggioramento dell'acne. Inoltre, tanto uno stress psicologico che uno stress fisico possono portare ad un aumento della secrezione di glucocorticoidi e mineralcorticoidi, ormoni secreti dal surrene e che hanno ben nota azione peggiorativa sull'acne. Chiaramente la gestione dello stress deve rientrare in una più ampia strategia di cura dell'acne e non deve essere una scusa per additare l'acne come un semplice "problema di stress". Il dermatologo  esperto in acne saprà dunque suggerire oltre ad una terapia di base dell'acne, anche dei comportamenti opportuni e delle cure per lo stress nei Pazienti che più manifestano una influenza di tale componente psicofisica sull'andamento della propria acne.


"Cosa posso fare per limitare i peggioramenti della mia acne?"

L'acne é una patologia cronica che presenta inevitabilmente fasi di peggioramento alternate a fasi di miglioramento. Una strategia dell'acne prescritta dal dermatologo é fondamentale. Il Paziente, correttamente informato, può però fare molto per tenere sotto controllo la propria acne.
Un primo consiglio é quello di detergere il viso almeno due volte al dí. Una detersione rientra generalmente tra le prescrizioni del dermatologo, tuttavia é importante sottolineare che sarebbe opportuno utilizzare daporima un'acqua miscelare, che ha capacità maggiore di rimuovere trucco e residui di smog e, quindi, un detergente adatto non solo all'acne, ma anche al tipo di pelle del Paziente e ad eventuali cure che stanno venendo eseguite. Un altro suggerimento consiste nell'evitare indumenti ruvidi che sfreghino sul viso: cappellini sulla fronte e sciarpe al collo. Esiste infatti la possibilità che tale microtrauma faccia peggiorare l'acne infiammando maggiormente le lesioni acneiche (esiste infatti la cosiddetta "acne da sciarpa"). Meglio scegliere tessuti morbidi e lisci preferibilmente in cotone, pile o seta. Attraverso un meccanismo simile, lo sfregamento delle mani sul viso e sulla fronte é da evitare il più possibile. Alcuni Pazienti senza esserne consapevoli, magari mentre leggono o guardano la televisione, passano ripetutamente le mani sulle zone interessate dalle lesioni acneiche, causandone il peggioramento. Le mani possono anche essere vettori di germi, se non ben deterse, cosa che riguarda in modo importante anche lo schermo dello smartphone, che raccoglie molti più microbi di quanto ci farebbe piacere sapere e che, durante le telefonate, entra in contatto col viso. Importante dunque disinfettare con apposite salviette antisettiche lo schermo del telefonino almeno due volte al giorno o utilizzare il più possibile l'auricolare.


"I saponi per l'acne devono essere aggressivi?"

Generalmente nella pelle affetta da acne vi é uno stato di aumentata produzione di sebo e questo ha spinto in passato a creare e utiluzzare detergenti molto aggressivi con lo scopo di contrastare la seborrea. Ad oggi tale approccio non é sempre consigliato. Innanzitutto alcuni Pazienti con acne hanno una pelle sensibile e tendenzialmente secca (la quale in alcube aree può essere anche seborroica, dando luogo alla cosiddetta "pelle mista"). Inoltre, molti Pazienti con acne seguono delle cure darmatologiche che provocano un'aumentata secchezza e una ipersensibilitá cutanea. Si é infine scoperto che anche nell'acne lo stato infiammatorio può essere peggiorato o scatenato da una alterazione della barriera lipidica cutanea. Per tali ragioni non sempre un detergente sgrassante e aggressivo (come ad esempio uno scrub) costituisce una buona scelta per il Paziente affetto da acne. Il dermatologo saprà consigliare al Paziente il sapone migliore per lui, considerato i fattori sopra esposti.


"L'acne passa sempre a 18 anni?"

Purtroppo no. L'idea che l'acne sia una patologia esclusivamente dell'adolescente è purtroppo diffusa, ma sbagliata. Studi epidemiologici recenti mostrano che oltre il 40% degli adulti tra i 30 e i 40 anni soffre di acne. Il motivo di tale tendenza dell'acne a persistere o a volte a manifestarsi in età adulta è legata sia ad eventuali fattori predisponenti individuali (come la sindrome dell'ovaio micropolicistico nella donna), sia a fattori ambientali (inquinanti con azione di perturbazione ormonale) che a fattori genetici (familiarità per acne severa o a manifestazione tardiva). Per questo motivo è importante non sottovalutare mai l'acne pensando "tanto tra un po' passerà da sola" ed è bene invece affidarsi subito alle cure di un dermatologo esperto in acne per limitare sia il disagio legato all'acne presente, sia i segni che un'acne non curata a dovere lascerebbe sulla pelle.

Risposte fornite a Pazienti reali dal Dott. Stefano Maria Serini, dermatologo a Milano.

*NOTA BENE: i risultati possono variare da Paziente a Paziente

DERMATITE

"Come mai d'estate la mia dermatite peggiora? Non dovrebbe migliorare col sole?"

La dermatite, detta anche "eczema costituzionale",  generalmente migliora con l'esposizione solare, poiché la luce può esercitare un effetto immunomodulante che riduce l'infiammazione. Tuttavia, quando fa caldo, vi sono diversi fattori che possono portare ad un peggioramento della dermatite. Anzitutto il sudore che si accumula nelle pieghe (pieghe dei gomiti, pieghe delle ginocchia, collo, inguine, ascelle) esercita un effetto irritante e porta ad una alterazione della barriera protettiva cutanea (già carente nei Pazienti affetti da eczema costituzionale). Inoltre, il microclima caldo-umido favorisce la proliferazione cutanea di alcune specie di batteri (già facilitata nei Pazienti che soffrono di eczema costituzionale, poiché essi presentano anche un basso livello di defensine cutanee); uno squilibrio tra i diversi tipi di popolazioni batteriche presenti sulla cute può peggiorare e scatenare uno stato infiammatorio responsabile di un'acutizzazione della dermatite. Infine, talvolta, il Paziente affetto da eczema costituzionale continua erroneamente ad applicare anche nei mesi più caldi delle creme emollienti particolarmente ricche, adatte ai mesi freddi, ma che causano col clima caldo un effetto occlusivo, potendo arrivare a scatenare una infiammazione nota come "sudamina". Il dermatologo esperto nella cura della dermatite saprà indicare al Paziente quali comportamenti tenere e quali prodotti utilizzare a seconda del clima, tanto in fase acuta che nel mantenimento.


Risposte fornite a Pazienti reali dal Dott. Stefano Maria Serini, dermatologo a Milano.

*NOTA BENE: i risultati possono variare da Paziente a Paziente

PSORIASI

"Se le lampade abbronzanti fanno male, perché vengono usate per curare la psoriasi?"

Le lampade cosmetiche cosiddette abbronzanti sono ad oggi sconsigliate dai dermatologi di tutto il mondo poiché vi sono evidenze scientifiche sufficienti a ritenere che esse siano molto dannose per la salute della pelle e che il loro impiego costituisca un non trascurabile fattore di rischio per l'insorgenza di tumori della pelle (melanoma, carcinomi cutanei). Le lampade utilizzate per la fototerapia della psoriasi sono lampade medicali con caratteristiche molto diverse da quelle cosmetiche. Inoltre esse vengono costantemente controllate per verificare le proprietà della loro emissione luminosa (intensità, spettro) e, soprattutto, ogni Paziente sottoposto a fototerapia riceve nel corso dei trattamenti un calcolo dosimetrico che consente di sapere esattamente quale dose di irraggiamento luminoso abbia ricevuto nella singola seduta e cumulativamente nel corso di tutte le sedute. Vi sono dati sufficienti a conoscere quali dosi cumulative siano sicure e quale livello non vada oltrepassato. Inoltre il dermatologo che esegue una fototerapia su un Paziente sa valutare attraverso l'anamnesi e l'esame obiettivo come adeguare la dose di irraggiamento alle caratteristiche del singolo Paziente. Si comprende quindi come le lampade abbronzanti per uso cosmetico e la fototerapia per uso medico siano due entità nettamente distinte e non sovrapponibili.


Risposte fornite a Pazienti reali dal Dott. Stefano Maria Serini, dermatologo a Milano.

*NOTA BENE: i risultati possono variare da Paziente a Paziente

TRICOLOGIA

" Quando si fa una visita per i capelli, bisogna non lavarli per qualche giorno prima?"

Generalmente non vi é necessità di non lavare i capelli prima di una visita dermatologica, poiché il dermatologo é in grado di valutare sia clinicamente che con esame tricoscopico la situazione indipendentemente dal lavaggio più o meno recente dei capelli. Alcuni segni possono essere tuttavia modificati da un lavaggio molto recente dei capelli, in particolare la forfora e l'untuositá dei capelli. Nel caso in cui il problema per cui si effettua la visita sia costituito da queste due alterazioni, é preferibile non lavare i capelli nelle 24-48 ore precedenti la visita, per consentire al dermatologo di valutare meglio l'entità del problema. É importante altresì riportare al dermatologo i prodotti che si usano per la cura quotidiana dei capelli (shampoo, balsamo, eventuali maschere e prodotti applicati abitualmente). Fare delle fotografie di tali prodotti e possibilmente del loro INCI (gli ingredienti contenuti) consente di dare informazioni maggiormente complete al dermatologo.


Risposte fornite a Pazienti reali dal Dott. Stefano Maria Serini, dermatologo a Milano.

*NOTA BENE: i risultati possono variare da Paziente a Paziente

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*NOTA BENE: terapie e risultati descritti possono variare da Paziente a Paziente

E' possibile concordare visite urgenti ed eventuali visite a domicilio